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13/06/09

Sabato 13 Giugno 2009 S.Antonio da Padova

Cari tutti, questa settimana ho fatto un po’ di pulizia nelle mie carte “storiche”. Ho trovato questo raccontino che trascrissi quando ero ragazza (purtroppo senza segnare né autore, né fonte… sorry!): “Ad un contadino sfuggì un cavallo. La sera i vicini si riunirono per commiserarlo per ciò che era considerato una malasorte. Egli disse: «Può darsi». Il giorno dopo il cavallo ritornò, ma portando con sé sei cavalli selvaggi, ed i vicini arrivarono acclamando una simile buona sorte. Egli disse: «Può darsi». E poi, il giorno dopo, suo figlio cercò di sellare e di montare uno dei cavalli selvaggi, ma cadde e si ruppe una gamba. Ancora i vicini vennero ad offrire la loro partecipazione affettuosa per la malasorte. Egli disse: «Può darsi». Il giorno dopo, gli ufficiali incaricati della coscrizione vennero al villaggio per scegliere i giovani da mandare sotto le armi ma, a causa della gamba rotta, il figlio del contadino non venne preso. Quando i vicini vennero per esprimere quanto fortunatamente fossero andate le cose egli disse ancora: «Può darsi»”. E’ un po’ ripetitiva ma mi piace molto. E’ come a dire: “Non tutto il male vien per nuocere”. Speriamo bene :-) !

16/04/09

giovedì 16 Aprile 2009
Cari tutti,
non mi sono persa del tutto. Sto lasciando un po' di silenzio nel cuore per far fermare tutto quello che si è agitato in questo periodo (vedi il blog di fioridiarancio). Un po' come quando metti i piedi nel mare sabbioso e, muovendo giocoforza il fondale, non vedi più i pesciolini che guizzano da una parte all'altra.
Credo che il mio "animale totem" potrebbe, per la lentezza, essere la tartaruga o la lumaca... anche se chi mi ama dice il somaro! : -)
E' tutto molto veloce qui sul web. Tantissimi post e commenti ad un ritmo molto serrato. Non riesco a starvi dietro, vi chiedo scusa. Procederò con la mia solita lentezza e ci vediamo alla fine.
Intanto buona Pasqua.
O meglio: spero che la vostra Pasqua sia trascorsa bene.
Questa mattina dal blog citato di fioridiarancio sono saltata su quello di Pietro Bono.
La prima frase riportata dal web mi è piaciuta molto e mi ha messo ancora più silenzio nel cuore.
Leggendo un po' del materiale che ha messo a disposizione il mio pensiero è scivolato ad uno stralcio dell'ultimo discorso di J. Krishnamurti che ho appeso in casa ("Essere liberi da qualsiasi autorità, vostra o di qualcun'altro...").
Sono andata un po' sul web, alla ricerca di un suo sito "ufficiale" e con la mia flemma ed il mio poco tempo a disposizione ho trovato questo. Spero che sia proficuo per voi quanto lo è per me.
Altra cosa che il blog di Pietro Bono mi ha portato alla mente è stato il richiamo alle beatitudini (che cito a memoria per cui in maniera forse non precisa): "Beati i perseguitati per la causa della giustizia" e " Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e , mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia..."
Mi è venuto anche in mente quanto nell'Antico testamento sia più volte fatto richiamo al giudicare retto dei giudici. Giudicare "secondo giustizia" senza fare distinzioni e favoritismi per i "ricchi" contro i "poveri", a sfavore di chi non può tutelarsi perché in posizione svantaggiata. Spesso prego con il cuore perché chi giudica giudichi rettamente, "secondo giustizia" sapendo che, in ultima analisi c'è un Giudice nel Cielo che ascolta le preghiere di tutti ed al quale rimetto questa causa.
Ciò nondimeno c'è un detto popolare a me molto caro: aiutati che il Ciel ti aiuta. Lo interpreto come un "fai tutto ciò che è in tuo potere fare ed al resto ci pensa l'Altissimo". Mi dà fiducia nella sua Provvidenza.
Pietro e molti altri si sono sentiti chiamati a questo: mostrare la vicenda che ci è piovuta addosso rendendo testimonianza alla verità dei fatti (e delle ingiustizie) che hanno vissuto in prima persona. Io forse non ho questo coraggio.
O forse non è quanto richiesto a me.
Non mi tirerò indietro, in sede giudiziaria, qualora mi fosse richiesto di farlo.
Oggi mi limito a sostenervi nella preghiera ed a fare il mio: vivere in prima persona e far fruttare nella quotidianità - nonostante tutti i miei limiti - quei principi di rispetto, accoglienza, libertà di pensiero e profondo ascolto di sé, degli eventi e delle relazioni, che ho vissuto e che vivo.
Anche con i miei genitori il modo migliore che sento di avere per onorarli è essere al meglio ciò che sono, percorrere onestamente la mia strada... perché al di là delle differenze di pensiero, della distanza, delle paure, quando saprò lasciarmi vedere dal loro amore e riusciranno a vederemi con lo sguardo di Dio, possano essere fieri della figlia che hanno messo al mondo. Già oggi qualcosa si muove in questa direzione.
Lo stesso faccio per tutto quello che mi è stato donato con questo percorso di crescita: lo reinvesto nel futuro.
L'acqua scorre sotto la roccia, nelle zone carsiche, e riaffiora a tempo debito anche se magari a chilometri di distanza. Chi lo sa.
Coraggio, Pietro Bono.