19/05/09

lunedì, 19 maggio 2009
Cari tutti,
mi è stato segnalato questo blog che con piacere metto a vostra disposizione.
Faccio questa scelta perché credo nella libertà di parola e di difesa, raccontando ciò che si è vissuto e si riconosce come vero in un modo semplice ed onesto: come quando si spazzolano i capelli e scorrendoli tutti si lascia che i nodi vengano al pettine.
Riporto qui di seguito il contenuto della pagina iniziale:
“Arkeon è una psicosetta i cui vertici sono stati condannati e incarcerati per truffa, associazione a delinquere e violenze”. Per chi non sappia cos’è stato Arkeon, questa è la verità su Arkeon. O quantomeno questa è la sola verità reperibile in rete, sulla stampa o dalla televisione. Tuttavia questa verità è falsa. E’ quella che si chiama una “verità mediatica”. Creata su una parola (psicosetta) che probabilmente non avevate mai sentito e che dovrebbe spiegare il significato di un’altra parola (Arkeon) che continuate a non conoscere, ma rispetto alla quale avete ormai una fondata diffidenza. Una parola (psicosetta) talmente forte da cancellare la verità giudiziaria, che a distanza di due anni non ha prodotto alcun arresto o condanna semplicemente perché ancora non si è deciso se debba esserci alcun processo. Talmente forte da spingere tutti i media a riportare supinamente notizie di cronaca locale mai verificate da nessuno.Talmente forte da aver impedito che alcuna voce contraria potesse essere udita. In effetti, una verità “virtuale”, se non per le molte persone colpevoli di aver partecipato a dei seminari di Arkeon e per questo sbattute in tv in prima serata, condannate da familiari ignari ma spaventati, isolati nelle scuole dei propri figli, minacciati con lettere anonime e taglio delle gomme, portate al collasso economico dagli avvocati e dalla perdita del lavoro. Di fronte a tutto ciò alcune voci in questi anni si sono levate a porre domande e a mostrare alcune contraddizioni. Voci di persone di Arkeon che non hanno inteso farsi intimidire e che hanno voluto raccontare il sostegno, la forza, il rispetto e la profondità sperimentate in questo percorso. Ma anche voci di studiosi ed esperti del mondo antisette, preoccupati da quella che è stata definita una vera e propria “caccia alle streghe”. E che ha fatto parlare di un “Caso Arkeon” in cui – come ha detto qualche osservatore terzo – “chi mette il dito muore”. Allora cos’è “il Caso Arkeon”? Un’incredibile quanto inconsistente caso mediatico-giudiziario scoppiato a metà del 2007 intorno ad un percorso di crescita individuale (Arkeon) nato in Italia nel corso degli anni ’90. Avviato dalle denunce di alcuni “ex”, che hanno portato all’oscuramento dei siti di Arkeon e all’apertura di indagini su 11 maestri di Arkeon, tra cui il fondatore. E al cui centro, accanto ad Arkeon, c’è il Cesap: una “discussa” associazione antisette di Bari che per prima ha raccolto tali denunce, che nella vicenda in questione ha agito come consulente del Tribunale di Bari e nello stesso tempo come pare lesa, e che ha l’onore di aver per prima introdotto in questa vicenda la parola chiave “psicosetta”. A questo punto è bene chiarire un aspetto: questo non è un sito promozionale di Arkeon, i cui seminari sono stati interrotti immediatamente dopo la notizia dell’avvio delle indagini. Né l’interesse di chi scrive è di promuoverne la riapertura. E nemmeno l’intento è di santificare il percorso Arkeon, sul quale sicuramente si possono muovere critiche anche importanti, come ha fatto in più occasioni per primo chi scrive. L’obiettivo è solo poter tornare a raccontare la verità su una storia paradossale, quanto lo sono state altre in Italia prima della nostra, a partire dal caso Tortora, al caso Dimitri, al caso Rignano, al caso Brescia solo per fare gli esempi più eclatanti. Ciò che accomuna queste vicende non è tanto “l’errore giudiziario o investigativo”, quanto il singolare concorso di incompetenze, psicosi e interessi particolari nell’inventare una realtà inesistente e nel determinare una vera e propria persecuzione. Vogliamo raccontare quanto è avvenuto e quanto ancora sta avvenendo e forse avverrà, per amore della verità, per gratitudine verso un’esperienza che abbiamo visto sanare molte vite ferite e per i nostri figli e chi verrà dopo, perchè non debbano continuare a fare i conti con simili follie. Nel merito, questo sito raccoglie una parte del tantissimo materiale che in questi anni è apparso sul web in relazione ad Arkeon, cercando di rendere pubbliche e accessibili quelle informazioni e quel dibattito fino ad oggi svoltosi tra addetti; informazioni che mostrano tutta l’assurdità di questa vicenda. Il sito crescerà un po’ alla volta, vi invitiamo a seguirlo. Buona lettura"
Un abbraccio e buona notte.
pulvis.

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