26/04/09

Domenica, 26 Aprile 2009
Cari tutti,
questa sera ho curiosato un po' su un altro blog: quello della dottoressa Raffaella Di Marzio.
Riporto (come ho già fatto in altre occasioni) i commenti che Le ho lasciato ad un suo post nel quale riportava la verità di fatti che La riguardano.
"Io vengo da una famiglia dove mentire è uno stile di vita insegnato ai figli come unico possibile. Grazie a Dio mio padre conosce comunque bene la distinzione tra ciò che è vero e ciò che non lo è anche se ritiene indispensabile nella vita usare la seconda versione delle cose. Per mia madre purtroppo la distinzione è un po’ più confusa e come per tanti (nel suo caso garantisco la buona fede) il confine tra il reale ed desiderato diventa molto labile. Con ciò che ne consegue. Ovviamente hanno generato una figlia (la sottoscritta) che è negata per la menzogna. Mi si legge in fronte se non ho detto proprio tutto quello che bolle in pentola. Il deterrente definitivo venne alle medie: in un compito in classe provai a copiare come i miei compagni ma, siccome sentivo che questa cosa non era buona, dopo poco cercai di mettere il foglio che mi ero preparata sotto il banco in modo da non usarlo più. Essendo maldestra mi vide la prof. che mi usò – forse- come monito per tutti dandomi una sonora lezione (mi tenne bassi i voti per tutto l’anno e mi fece sentire tutta la sua disistima… e pesava parecchio). Insomma, forse questo, forse che non mi sento in pace, ma non so tenere nascosto qualcosa di importante nelle relazioni (chi mi conosce è avvisato). Di conforto in questa mia forma mi fu il lavoro in Arkéon. Ricordo come se fosse oggi quando Vito Carlo Moccia mi disse una cosa che spero di non scordare mai: non lasciare nulla di non detto, di segreto, tra te e tuo marito (ma questo vale anche con tutti quelli che si amano) perché poi quello che è un granellino cresce a dismisura e mette distanza tra voi. Nulla di nuovo rispetto a “la verità vi renderà liberi”. Ma visto lo stampo familiare mi ha fatto un gran caldo al cuore. I bambini a tal proposito sono degli ottimi “falla-detector”: nella mia esperienza se fra due c’è qualsiasi cosa di non detto, sentono “a fiuto” che quello è il possibile varco di minor resistenza per ottenere quello che cercano, e ci entrano a pié pari con la loro innocenza. Sempre parlando di loro mi viene in mente un’immagine che mi fa tenerezza: un Pinocchio con le gambette cortissime che si affanna a correre brandendo un naso lunghissimo. Ai bambini, infatti, si insegnano due detti: “le bugie hanno il naso lungo” e “le bugie hanno le gambe corte”. All’inizio mi risultava un po’ oscura l’origine di queste due espressioni. Poi, con il tempo ed un sorriso, man mano che le due immagini sono diventate plastiche ho compreso. Il naso lungo di Pinocchio faceva sì che lo si scoprisse subito: lo si vede da lontano che ha mentito! Proprio come capita a me. Allo stesso modo le gambe corte faticano a portare lontano. Chi ha le gambe corte giocando a tocco fulmine o a nascondino viene preso subito. Proprio come è capitato nel caso che Lei ha citato. :-) ... per essere più seri di quanto fatto finora, riporto un racconto letto non so dove e scritto da non so chi, che in sostanza parla di questa signora che è pettegola e sparla di tutto e di tutti e va a confessarsi ogni volta riportando al sacerdote questo suo peccato. Il saggio confessore un giorno, dopo averla assolta, le dà il compito di prendere una gallina e spennarla mentre si incammina da un posto all'altro e poi di tornare da lui una volta eseguito il compito. La donna ovviamente si ripresenta dal sacerdote il quale le dà la seconda parte del compito: ora deve ripercorrere la strada a ritroso raccogliendo tutte le piume che ha seminato per strada. L'anziana signora, ovviamente, rimane interdetta e fa le sue rimostranze al sacerdote: «Eh, ma non è possibile! il vento le ha già sparse tutte, chissà dove le ha portate!»
Bingo! Il prelato ha raggiunto il suo scopo: le piume che lei ha lasciato sono come le sue maldicenze. Una volta sparse, anche se lei volesse porre rimedio, chissà fin dove sono arrivate. Meglio frenare prima la lingua. Magari chiedendo aiuto a Dio.
Purtroppo la realtà è che menzogne come quella che Lei riporta o come quelle che apparvero sui quotidiani all'inizio della vicenda Arkéon (ed in chissà quanti altri casi) temo siano state sparse appositamente perché, anche quando sia stata accertata la verità delle cose, ci sia sempre un posticino in cui quella piuma è volata e non potrà essere raccolta..."
Buona notte.

2 commenti:

  1. Cara Pulvis, interessante il tuo post. Come dici tu, per alcune persone, credo ciò che vorrei fosse vero è indistinguibile da ciò che è vero. E'anche vero che il nostro mondo è fatto - o sembra fatto - per premiare chi non dice la verità. Allo stesso tempo, però, il prezzo di mentire - il prezzo interiore - è altissimo. Diventa terribile nella coppia, e considero uno degli insegnamenti più grandi quello di dirsi sempre la verità. Altrimenti, semplicemente, si resta troppo soli.
    Ciao
    S&P

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  2. Non conoscevo questa storia delle piume e credo che si applichi perfettamente alla vicenda di Arkeon. Con una differenza però: se non ho capito male la signora della tua storia non riusciva a contenersi e infatti si confessava di quello che riteneva un peccato. Nella vicenda Arkeon invece credo che molto sia stato fatto con intenzioni precise e ben meditate.
    Ciao e a presto.
    Fioridiarancio

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