16/04/09

giovedì 16 Aprile 2009
Cari tutti,
non mi sono persa del tutto. Sto lasciando un po' di silenzio nel cuore per far fermare tutto quello che si è agitato in questo periodo (vedi il blog di fioridiarancio). Un po' come quando metti i piedi nel mare sabbioso e, muovendo giocoforza il fondale, non vedi più i pesciolini che guizzano da una parte all'altra.
Credo che il mio "animale totem" potrebbe, per la lentezza, essere la tartaruga o la lumaca... anche se chi mi ama dice il somaro! : -)
E' tutto molto veloce qui sul web. Tantissimi post e commenti ad un ritmo molto serrato. Non riesco a starvi dietro, vi chiedo scusa. Procederò con la mia solita lentezza e ci vediamo alla fine.
Intanto buona Pasqua.
O meglio: spero che la vostra Pasqua sia trascorsa bene.
Questa mattina dal blog citato di fioridiarancio sono saltata su quello di Pietro Bono.
La prima frase riportata dal web mi è piaciuta molto e mi ha messo ancora più silenzio nel cuore.
Leggendo un po' del materiale che ha messo a disposizione il mio pensiero è scivolato ad uno stralcio dell'ultimo discorso di J. Krishnamurti che ho appeso in casa ("Essere liberi da qualsiasi autorità, vostra o di qualcun'altro...").
Sono andata un po' sul web, alla ricerca di un suo sito "ufficiale" e con la mia flemma ed il mio poco tempo a disposizione ho trovato questo. Spero che sia proficuo per voi quanto lo è per me.
Altra cosa che il blog di Pietro Bono mi ha portato alla mente è stato il richiamo alle beatitudini (che cito a memoria per cui in maniera forse non precisa): "Beati i perseguitati per la causa della giustizia" e " Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e , mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia..."
Mi è venuto anche in mente quanto nell'Antico testamento sia più volte fatto richiamo al giudicare retto dei giudici. Giudicare "secondo giustizia" senza fare distinzioni e favoritismi per i "ricchi" contro i "poveri", a sfavore di chi non può tutelarsi perché in posizione svantaggiata. Spesso prego con il cuore perché chi giudica giudichi rettamente, "secondo giustizia" sapendo che, in ultima analisi c'è un Giudice nel Cielo che ascolta le preghiere di tutti ed al quale rimetto questa causa.
Ciò nondimeno c'è un detto popolare a me molto caro: aiutati che il Ciel ti aiuta. Lo interpreto come un "fai tutto ciò che è in tuo potere fare ed al resto ci pensa l'Altissimo". Mi dà fiducia nella sua Provvidenza.
Pietro e molti altri si sono sentiti chiamati a questo: mostrare la vicenda che ci è piovuta addosso rendendo testimonianza alla verità dei fatti (e delle ingiustizie) che hanno vissuto in prima persona. Io forse non ho questo coraggio.
O forse non è quanto richiesto a me.
Non mi tirerò indietro, in sede giudiziaria, qualora mi fosse richiesto di farlo.
Oggi mi limito a sostenervi nella preghiera ed a fare il mio: vivere in prima persona e far fruttare nella quotidianità - nonostante tutti i miei limiti - quei principi di rispetto, accoglienza, libertà di pensiero e profondo ascolto di sé, degli eventi e delle relazioni, che ho vissuto e che vivo.
Anche con i miei genitori il modo migliore che sento di avere per onorarli è essere al meglio ciò che sono, percorrere onestamente la mia strada... perché al di là delle differenze di pensiero, della distanza, delle paure, quando saprò lasciarmi vedere dal loro amore e riusciranno a vederemi con lo sguardo di Dio, possano essere fieri della figlia che hanno messo al mondo. Già oggi qualcosa si muove in questa direzione.
Lo stesso faccio per tutto quello che mi è stato donato con questo percorso di crescita: lo reinvesto nel futuro.
L'acqua scorre sotto la roccia, nelle zone carsiche, e riaffiora a tempo debito anche se magari a chilometri di distanza. Chi lo sa.
Coraggio, Pietro Bono.

5 commenti:

  1. Ciao Pulvis, mi piace quanto dici "fai tutto ciò che è in tuo potere fare ed al resto ci pensa l'Altissimo", perché lo credo anch'io. Se uno si ferma prima, se si aspetta tutto dal Cielo, credo che, in fondo, stia tentando l'Altissimo - nel senso, di "dimostrami che ci sei, che ho ragione". Se uno vuole andare oltre, è delirio di onnipotenza. Ho grande ammirazione per Pietro e per quello che ha fatto finora con il suo blog. Ma credo che ognuno, nell'ottica della giustizia (che intendo in senso più ampio di quella giuridica), debba fare quello che può. Per molti ho l'impressione sia questione di tirare fuori la testa da sotto la sabbia, e di accettare che non si può delegare ad altri. Personalmente penso che ognuno, in tutte le circostanze, deve fare quello che può (ed è giusto così), ma dare per scontato che la prima linea spetti ad altri (non mi riferisco a te, sia chiaro) non va bene.
    Ciao
    S&P

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  2. Caro S&P,
    molte volte mi domando, parlando con gli amici e seguendo i vostri blog, se do' per scontato che sia qualcun altro a dover stare in prima linea. Non lo so, non credo. Onestamente, per quello che so di me ad oggi, non posso dire che non ci vado perché penso "meglio rischino gli altri che me".
    No, non mi appartiene questo modo di fare.
    Il vederci gli altri però, il sapere quello che passano ed il sapere che io sto nelle "retrovie" mi mette in discussione ogni giorno...

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  3. A l'inizio, mi sono chiesta, dove sono tutte le persone che parlavano,si esponevano al contrario di me nei seminari; mi chiedevo come mai nessuno si esprimeva ? Poi, bene o male,mi sono ascoltata, e ho scelto di esprimermi, dove senivo di farlo; non ti mento con molte emozioni a l'inizio, paura anche; dentro di me mi dissi che non potevo, non volevo, starmi in disparte dopo tutto quello che leggevo; in particolare su Vito e le poche persone che stimo. Nessuno mi ha chiesto niente, ho scelto, sensa chiedermi se poteva piacere o no quello che scrivevo (nonho la prettesa di essere una scrittrice o quant'altro). Mi sono ricordata tutte le volte che c'erano delle persone in passato per me (le poche) e questa volta ho sentito di espormi io, a costo di essere derisa (chi se ne frega!).....il famoso salto nell'ignoto, già che ti dirò di queste persone ne so poco, so solo quello che io ho vissuto, sentito e la mia esperienza. Questo mi è bastata per farlo, ance a costo di farmi intimidire (niente in confronto di altre persone che hanno veramente sofferto n questa vicenda e forse ancora). Anche quando ho scritto a più alto, mi sono solo detta, ci provo, punto e sono stata sorpresa di avere avuto delle risposte (anche poco sodisfacenti), comunque risposte alle mie mail. Poi ho continuato a contatare persone che conosco nella mia vita privata, cercando che qualche d'uno si interessase, osasse,.....
    poi ho pensato che ci sono persone che ne sanno sicuramente meglio di me, più preparate di me e ho aperto un mio blog cercato di esprimermi per quello che sono.
    el mio privato, miei aici mi conoscono, da anni e conoscono una parte di me "guerriera", sempre positiva, sempre pronta a dare una mano; mi sono ricordata oggi che abbiamo dei figli, un marito e che mi sono un po' temperata nel mio impulso iniziale.
    Grazie,
    Fabia

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  4. Mi piace molto l'osservazione di S&P. Fermarsi esattamente sul limite del mio possibile, non prima e non oltre.
    Credo sia la cosa che ci fa sentire sempre "in discussione". Perchè non so dov'è quel limite!
    Ovviamente non lo sanno neanche gli altri, lo sa solo Dio (che ovviamente non fa nulla per aiutarmi a scoprirlo!), che solo può giudicare. Non lo possono gli altri. Non lo posso io.
    E così difficile, anche qui, trovare il limite tra l'essere esigenti con se stessi e il non giudicarsi!

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  5. Rispondendo a Pulvis, non mi ritengo in prima linea. Come dice bene Fabia, sono gli altri quelli in prima linea. E ho letto con grande interesse tutti i commenti al post di Pulvis. Come dice Klee, il punto di equilibrio non sta scritto da nessuna parte; credo che si possa, e si debba, cercare in se stessi, con onestà e senza scuse.
    Ancora ciao,
    S&P

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